logo Unesco

Aziende e valore sul territorio

a cura di Sonia Sbolzani

Il caso di Sabbioneta costituisce un brillante modello di sviluppo post-bellico che affonda le proprie radici nell'Ottocento: la sua parabola ascendente è leggibile attraverso i risultati quali-quantitativi conseguiti, la produttività del lavoro e del capitale, la ristrutturazione aziendale. La seconda metà del Novecento ha rappresentato per Sabbioneta un periodo di transizione da una realtà essenzialmente agricola ad una realtà che si è andata arricchendosi di attività industriali e terziarie, senza tuttavia disconoscere e rinnegare una fisionomia legata tanto alla lavorazione della terra quanto all'allevamento.

La ricca disponibilità idrica, le caratteristiche pedologiche (terreno prevalentemente di medio impasto con alcune parti argillose o torbose, quasi tutto irrigabile con impianti mobili e, localmente, a scorrimento) nonché le condizioni climatiche (forte escursione termica fra estate ed inverno, con umidità costantemente elevata) rendono il Sabbionetano, ubicato nel cuore della Pianura Padana, potenzialmente idoneo ad esprimersi nella produzione agricola ed a conseguire eccellenti rendimenti, benché la superficie agricola sia andata progressivamente contraendosi (su un'area territoriale di 3741 ettari, comunque, la superficie agricola utilizzata copre almeno la metà, producendo soprattutto mais, pomodori, angurie e meloni, oltre ad una buona quantità di foraggi).

Proiettata su un sentiero di sviluppo - paradossalmente - dalla grande crisi agraria di fine Ottocento originata dalla cosiddetta "globalizzazione" del mercato dei cereali (fu proprio allora, infatti, che sui terreni sottratti al grano vennero intensificate le colture foraggere per accrescere la produzione lattiera e svariate altre colture come barbabietole da zucchero, patate, riso, vite, pomodori, ecc.), altamente mercantilizzata, aperta a nuove esperienze in campo agronomico, meccanico, zootecnico, fitopatologico, beneficiando degli intensi investimenti infrastrutturali (opere idriche, idrauliche, viarie, sistemazione dei terreni, ecc.) in essa effettuati già a partire dal secolo precedente, l'agricoltura locale si è affacciata al business nel secondo dopoguerra con un cospicuo bagaglio di fattori produttivi da combinare e/o ricombinare adeguatamente e con le condizioni ottimali (ambiente, tradizioni, capacità operative) per realizzare ulteriori investimenti ad elevata intensità di capitale. Nel Sabbionetano attualmente nessun indicatore fra quelli solitamente impiegati dagli storici economici potrebbe far concludere che si sia ancora in presenza di un'economia di matrice agricola; tuttavia, il settore primario non è un business marginale per il contributo recato alla formazione del reddito globale, e non lo è soprattutto perché si è profondamente innovato dal punto di vista strutturale.

Sotto il profilo artigianale/industriale, l’area sabbionetana si caratterizza per la presenza di alcune importanti realtà specializzate nella lavorazione del legno e dei metalli, o attive nella filiera alimentare e nella fabbricazione di accessori per l’edilizia e la casa. La concentrazione geografica di alcune catene produttive/commerciali ha consentito a diverse imprese una compartecipazione del rischio industriale legata ad uno sviluppo armonico con la realtà locale.

Così, l’intrecciarsi delle motivazioni industriali con quelle socio-economiche, sovente promosso dalle stesse istituzioni locali, ha favorito un progresso che attinge a fattori oggettivi quali le risorse naturali, il clima, la posizione geografica e la morfologia del territorio da un lato; dall’altro a economie di scala, costi di trasporto, costi di insediamento. Del resto, il forte ancoraggio culturale al territorio ha permesso una rapida circolazione del know-how e la nascita di una identità comune, poiché oltre alla condivisione delle conoscenze tecnico-produttive, si è valorizzata  la cultura imprenditoriale e l’identificazione negli interessi dell’intera comunità locale. In definitiva, insieme alla specializzazione si è venuta a creare una rete di rapporti fiduciari stabili nelle strutture organizzative, quasi sempre di tipo personale oltre che professionale.

 

0
0
0
s2smodern